All'unificazione dell'Italia, nel 1861, Felizzano contava 2.525 abitanti, numero rimasto quasi inalterato al censimento del 2011 con 2.421 residenti.
Il suo territorio si estende per una superficie di 25 Kmq., che, dai fertilissimi terreni in valle Tanaro, si congiunge alle ultime propaggini del Basso Monferrato (mt. 192 s.l.m.), in prossimità di Altavilla e Viarigi.
Il centro abitato è sito su un terrazzamento naturale (mt. 114 s.l.m.) che guarda, verso sud, la predetta valle. Come già evidenzia il nome, Felizzano (Felicianum) affonda le radici in epoca romana (probabile fundus gentilizio con popolazione sparsa), rientrando nella giurisdizione del municipium di Hasta (I sec. a.C.) Di Asti seguì la vicenda storica: dalle invasioni barbariche, al dominio dei Longobardi, a quello dei Franchi (secc. V - IX). Nell'anno 880, l'imperatore Carlo il Grosso, ultimo dei Carolingi, dona la cortem de feliciano al monastero milanese di Sant'Ambrogio, al quale resterà soggetto fino agli inizi del sec. XI. Di poi passa in potere degli Aleramici. Infatti, nel primo trentennio del sec XII sarà, soprattutto, la famiglia marchionale degli Ardizzone (consanguinea degli Aleramici di Occimiano e di Monferrato ) a signoreggiare sul castro et villa felizani. Nel 1155, dopo la presa di Asti (a cui gli Ardizzone si erano sottomessi nel 1135) ad opera dell'imperatore Federico Barbarossa, il borgo entra a far parte dei domini del marchese di Monferrato Guglielmo il Vecchio, restandovi sino alla fine del sec. XIII, seppur conteso e, talora, occupato dagli Astesi. Nel 1292, dopo la morte in cattività, per mano degli Alessandrini, del marchese Guglielmo VII, il comune di Asti, loro alleato, poté impadronirsi del luogo.
Nel 1303 torna in potere del nuovo marchese monferrino Giovanni I. Nel 1372 muta ancora principe: è la volta di Galeazzo II Visconti, signore di Milano, che lo strappa al marchese Giovanni II Paleologo. Terra da sempre agognata dai marchesi di Monferrato, per la sua posizione strategica, sia militare sia viaria e commerciale, Felizzano venne riconquistato da quei marchesi nel 1452 e verrà a loro riconosciuto in feudo dal duca di Milano Francesco I Sforza, alla pace di Lodi del 1454. Al Monferrato resterà sino al 1533.
Quindi torna al ducato di Milano. Deceduto l'ultimo degli Sforza, Francesco II, nel 1535, il luogo viene incorporato nell'Impero. Nel 1556, l'imperatore Carlo V abdica, assegnando al figlio Filippo II il regno di Spagna con i possedimenti italiani. Felizzano, in quanto terra del ducato milanese, è assegnato alla corona di Spagna. Nel 1707, durante la guerra per la successione spagnola, è annesso ai domini del duca di Savoia, poi re, Vittorio Amedeo II. Nel 1799, come il resto del Piemonte, viene occupato dalla Francia rivoluzionaria, alla quale apparterrà sino alla caduta di Napoleone Bonaparte nel 1814. Durante la dominazione napoleonica, Felizzano, sarà sede di Cantone, nella sottoprefettura di Alessandria, comprendente i comuni di Annone, Cerro Tanaro, Masio, Refrancore, Quargnento, Quattordio e Solero, per una popolazione complessiva di oltre 18.000 abitanti. Con il ritorno dei Savoia, nel 1814, sarà trasformato in capoluogo di Mandamento.
Sin dall'età romana, per tutto il Medioevo e fino al termine del Seicento, il borgo rappresentò un punto nodale per le comunicazioni ed i traffici fra Basso Monferrato casalese ed Alto Monferrato acquese, tra Alessandria ed Asti, essendo il suo territorio attraversato da importanti strade: dalla romana Via Fulvia, alla medievale via per la Francia, alla monferrina Strada Franca, che da Fubine, tramite il porto di Felizzano sul Tanaro, già attestato nel 1156, conduceva a Bergamasco e nel Genovesato. Fu, pure, una terra di frontiera tra Stati diversi, sottoposta al frequente transito di eserciti in armi, ad assedi e saccheggi (tra i quali si rivelarono particolarmente cruenti quelli del 1230, del 1447, del 1617 e del 1642).
Paradossalmente, per le medesime ragioni, il borgo godette, sin dalla fine del sec. XII, di una amplissima autonomia amministrativa, giudiziaria, fiscale e daziaria; non soggetto ad alcun feudatario o signorotto locali, ma dipendente direttamente dal potere sovrano. Ordinamenti comunali dovettero esistere già all'inizio del sec. XIII; la prima notizia certa del Comune risale al 1266. Dalla metà del sec. XX, Felizzano ha vissuto una profonda trasformazione della sua economia, che da agricola è passata ad industriale, con una significativa presenza di attività commerciali ed artigiane.
Trasformazione che, nel 1975, ha portato il nostro paese, insieme al vicino comune di Quattordio, a costituire uno dei maggiori poli industriali del Piemonte sud orientale (componentistica per auto e vernici). Attualmente, Felizzano, è sede dei principali servizi intercomunali interessanti una decina di comuni. Dall'istituto scolastico comprensivo, al distretto socio-assistenziale (CISSACA), al sub distretto sanitario della ASL 20, al servizio di guardia medica, alla locale Croce Verde, al centro operativo misto di protezione civile (COM n° 6 ). Testimoni di così antica storia restano alcuni monumenti dell'architettura religiosa e civile.
Il tratto meridionale della imponente cinta muraria che racchiudeva l'abitato (sec. XII) ; la massiccia torre quadrangolare, che domina il centro storico, che fungeva da comando dell'intero sistema difensivo (sec. XIII), la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, con bella torre campanaria (sec. XIII) ; la chiesa di San Pietro (sec. XII), le chiese di San Rocco e della Madonna della Fonte (secc. XIII-XIV) ; le eleganti finestre in cotto, datate 1441, che adornano la parete nord del palazzo comunale. Pregevole, poi, il patrimonio pittorico custodito nelle nostre chiese, con opere che vanno dalla fine del Quattrocento agli inizi del Novecento, tra cui segnaliamo quelle di Gandolfino da Roreto, del Moncalvo, dell'Alberini, del Grassi, di Luigi Morgari.